
Partendo
dal presupposto che bisogna adeguare e personalizzare l’allenamento per ognuno
e che quello che ho scritto sopra è scientificamente corretto, voglio fare
alcune domande provocatorie per poi spiegare meglio quello che scriverò
dopo.
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Come mai tutte le persone che si allenano sempre nello stesso modo stando attenti a fare allenamenti solo aerobici dopo una prima fase di miglioramento (quasi sempre dovuto alla perdita di un po’ di grasso ma soprattutto di liquidi) non migliora più, quanti di voi vedono persone correre tutti i giorni piano e non dimagriscono mai?
Come mai tutte le persone che si allenano sempre nello stesso modo stando attenti a fare allenamenti solo aerobici dopo una prima fase di miglioramento (quasi sempre dovuto alla perdita di un po’ di grasso ma soprattutto di liquidi) non migliora più, quanti di voi vedono persone correre tutti i giorni piano e non dimagriscono mai?
La risposta a queste domande è stata data da alcuni studi del 2003. Hanno scoperto l’utilizzo che fa il corpo delle proteine UCP (per fare scena si chiamano anche uncopling proteins proteine disaccoppianti, cit. Noland 2003). Il compito di queste proteine nel muscolo è quello di aumentare lo spreco energetico sotto forma di calore, svuotando tutte le cellule adipose superflue. Queste proteine sono il braccio armato degli ormoni tiroidei, hanno lo scopo di aumentare i consumi energetici attraverso il disaccoppiamento degli alimenti ingeriti trasformandoli in ATP. Attivare le proteine UCP attraverso l’attività fisica è pertanto consigliato a tutti quei soggetti che hanno problemi di ipotiroidismo o addirittura siano stati privati della stessa per via chirurgica. Ma tornando a noi lo stesso studio evidenzia che l’attivazione delle UCP si ha con
esercizio prolungato ad alta intensità. Quindi non con un allenamento intenso ma breve, tipico dei lavori con le macchine in palestra e nemmeno con un lavoro prolungato ma blando come chi corre piano, come sopra ho usato ad esempio. Bisogna eseguire lavori prolungati e intensi, magari abbinando fasi diverse tipo circuiti o corse medie a velocità sostenuta, questo aspetto scientifico risponde alle due domande pratiche che in genere tutti si fanno, in più da una risposta definitiva, almeno per il momento, alla domanda del titolo. Intendiamoci correre o pedalare piano è un ottimo sistema per dimagrire, in particolar modo per chi non è in grado di svolgere altra attività per diverse patologie, obesità , problemi cardiovascolari, traumi particolari.
Per tutti quelli che possono è
consigliabile inserire sempre lavori intensi come variazioni di ritmo, salite,
circuiti con pesi, questo favorisce ed accelera la fase di dimagrimento causato
dall’attivazione delle proteine disaccoppianti, favorendo la perdita di tessuto adiposo e migliorando la
massa magra, trasformandoci in veri atleti, magri e tonici.
Volendo ricapitolare con esempi
pratici diciamo che con lavori prolungati ed intensi consumiamo meno grasso durante l’allenamento,
ma consumiamo 10 volte più grasso tra un allenamento e l’altro per effetto
dell’utilizzo delle proteine disaccoppianti.
Diamo dei numeri per meglio spiegare, supponiamo di allenarci per un ora
in modo blando, consumeremmo mediamente 600kcal, utilizzando il metabolismo
aerobico bruceremmo il 50% di zuccheri e 50% di grassi, cioè 300kcal di grasso,
la nostra attivazione metabolica terminerà dopo una o due ore circa. Se
utilizzassimo la stessa ora ad alta intensità bruceremmo 800kcal circa ma tutti
di zuccheri, quindi non bruceremmo
grasso in quell’ora, però la nostra attivazione metabolica
durerebbe anche 10/15 ore dopo l’allenamento, funzionando durante
la giornata in momenti in cui facciamo attività sicuramente blanda come
lavorare, vedere la tv, pertanto consumeremmo una quantità di grasso dieci
volte superiore ai 300kcal descritti prima. Voglio far riflettere chi è abituato
a fare lavori intensi, gli effetti di
quello che ho appena descritto si hanno dopo la doccia quando continuamo a
sudare perché accaldati, e quando sentiamo quella strana sensazione di fermento
all’interno del corpo anche dopo ore dalla fine dell’allenamento anche con
respirazione intensa, oppure quando sentiamo quella bella sensazione di
bruciore dei polmoni affaticati.
Bisogna dire comunque che tutto
questo è valido e funziona ma abbiamo decritto solo il 50% della fase, l’altro
50% coinvolge l’alimentazione ed i segnali che diamo al cervello con la stessa.
I concetti di normoproteicità e normocaloricità sono alla base di tutto, questi
concetti li descriverò in altra sede perché molto importanti ed hanno bisogno
di essere sviluppati per bene.
Spero di essere stato chiaro e
utile, per qualsiasi chiarimento e dubbio contattatemi o lasciate un commento.
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