lunedì 16 settembre 2013

CORSA = FREQUENZA E AMPIEZZA


La tecnica di corsa dice che la gestione di queste due variabili determina i risultati cronometrici. La Frequenza è il numero dei passi che si compiono in un minuto ad una determinata velocità, l’ampiezza è la distanza che si percorre tra un passo e l’altro alla stessa velocità. In teoria chi percorre più spazio tra un passo e l’altro e riesce a fare più passi nello stesso tempo diventa velocissimo, esempio di questi tempi è Usain Bolt. In realtà meccanicamente se cerchiamo di aumentare la frequenza tendiamo ad accorciare l’ampiezza, viceversa se cerchiamo di aumentare l’ampiezza rallentiamo la frequenza. Pertanto non è facile aumentare la frequenza e l’ampiezza del passo, sono comunque variabili allenabili. Se osserviamo correre più persone insieme ci rendiamo conto che ognuno ha un valore diverso e del tutto personale su frequenza e ampiezza. C’è chi ha una frequenza ottimale ma non sfrutta tutto il potenziale di spinta, c’è chi ha un’ampiezza buona ma tra un passo e l’altro passa troppo tempo. Non esiste un parametro di riferimento valido per tutti, bisogna trovare i propri valori.
Sono stati fatti degli studi cercando di paragonare i valori di atleti top e amatori. Senza entrare troppo nei dettagli che potrebbero annoiare, si è visto che i top mantengono una correlazione abbastanza omogenea nei parametri ampiezza e frequenza alle diverse velocità di percorrenza. Mentre gli amatori riescono ad avere una buona correlazione nell’ampiezza ma non nella frequenza. Pertanto la discriminante tra top e amatore è soprattutto nella frequenza. Da ciò si potrebbe dire che gli amatori devono in linea di massima migliorare nella frequenza più che nell’ampiezza. Come dicevo prima non c’è un valore standard, sta nell’abilità dell’atleta o del suo allenatore capire dove intervenire con esercizi mirati.
Una piccola regola che vale solo come statistica dice che se si corre con una frequenza al di sotto dei 160 passi minuto sicuramente si ha una corsa poco fluida, al di sopra di 200 passi minuto potrebbe essere un errore perché non si sfrutta tutto il potenziale di spinta. Valori tra 160-180 passi al minuto è un valore accettabile, per fare un esempio Baldini correva a  200 passi minuto.
Per calcolare il valore della frequenza bisogna rilevare il tempo che si compie per fare 20 passi se si contano tutti e due i piedi oppure 10 passi se si contano solo il piede di partenza. Per essere nei valori ottimali bisogna impiegarci un tempo compreso tra 5 e 6 secondi. Per calcolare l’ampiezza basta dividere i passi fatti per i metri percorsi.
Mi ripeto dicendo che questi sono valori di riferimento medi, ognuno di noi deve trovare quelli ottimali per se stesso, è consigliabile farsi valutare da un esperto che ha la percezione anche visiva della vostra corsa e impegnarsi a migliorare con esercizi mirati in una delle due variabili o tutte e due.
Per migliorarsi sensibilmente basterebbe anche solo migliorare in questi parametri tecnici, molti si ammazzano per fare esercizi di ripetute, fartlek e così via, senza sapere come stanno correndo, basterebbe migliorare la frequenza e/o l’ampiezza e già si raggiungono velocità importanti con la stessa capacità aerobica.

Buona corsa a tutti

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