La tecnica di corsa dice che la gestione di queste due
variabili determina i risultati cronometrici. La Frequenza è il numero dei
passi che si compiono in un minuto ad una determinata velocità, l’ampiezza è la
distanza che si percorre tra un passo e l’altro alla stessa velocità. In teoria
chi percorre più spazio tra un passo e l’altro e riesce a fare più passi nello
stesso tempo diventa velocissimo, esempio di questi tempi è Usain Bolt. In
realtà meccanicamente se cerchiamo di aumentare la frequenza tendiamo ad
accorciare l’ampiezza, viceversa se cerchiamo di aumentare l’ampiezza
rallentiamo la frequenza. Pertanto non è facile aumentare la frequenza e l’ampiezza
del passo, sono comunque variabili allenabili. Se osserviamo correre più
persone insieme ci rendiamo conto che ognuno ha un valore diverso e del tutto
personale su frequenza e ampiezza. C’è chi ha una frequenza ottimale ma non
sfrutta tutto il potenziale di spinta, c’è chi ha un’ampiezza buona ma tra un
passo e l’altro passa troppo tempo. Non esiste un parametro di riferimento
valido per tutti, bisogna trovare i propri valori.
Sono stati fatti degli studi cercando di paragonare i valori
di atleti top e amatori. Senza entrare troppo nei dettagli che potrebbero
annoiare, si è visto che i top mantengono una correlazione abbastanza omogenea
nei parametri ampiezza e frequenza alle diverse velocità di percorrenza. Mentre
gli amatori riescono ad avere una buona correlazione nell’ampiezza ma non nella
frequenza. Pertanto la discriminante tra top e amatore è soprattutto nella
frequenza. Da ciò si potrebbe dire che gli amatori devono in linea di massima
migliorare nella frequenza più che nell’ampiezza. Come dicevo prima non c’è un
valore standard, sta nell’abilità dell’atleta o del suo allenatore capire dove
intervenire con esercizi mirati.
Una piccola regola che vale solo come statistica dice che se
si corre con una frequenza al di sotto dei 160 passi minuto sicuramente si ha
una corsa poco fluida, al di sopra di 200 passi minuto potrebbe essere un
errore perché non si sfrutta tutto il potenziale di spinta. Valori tra 160-180
passi al minuto è un valore accettabile, per fare un esempio Baldini correva a 200 passi minuto.
Per calcolare il valore della frequenza bisogna rilevare il
tempo che si compie per fare 20 passi se si contano tutti e due i piedi oppure
10 passi se si contano solo il piede di partenza. Per essere nei valori
ottimali bisogna impiegarci un tempo compreso tra 5 e 6 secondi. Per calcolare
l’ampiezza basta dividere i passi fatti per i metri percorsi.
Mi ripeto dicendo che questi sono valori di riferimento
medi, ognuno di noi deve trovare quelli ottimali per se stesso, è consigliabile
farsi valutare da un esperto che ha la percezione anche visiva della vostra
corsa e impegnarsi a migliorare con esercizi mirati in una delle due variabili
o tutte e due.
Per migliorarsi sensibilmente basterebbe anche solo
migliorare in questi parametri tecnici, molti si ammazzano per fare esercizi di
ripetute, fartlek e così via, senza sapere come stanno correndo, basterebbe
migliorare la frequenza e/o l’ampiezza e già si raggiungono velocità importanti
con la stessa capacità aerobica.
Buona corsa a tutti
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